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Oggi scava
Oggi scava;
nelle nostre vite scava
questo mare,
lento scava
ionizzando iodio
oggetto del dolore
salubre sensazione olfattiva.
Oggi ricevo un oblazione
santifico
l'estasi d'un ritorno,
l'onda dentro
che bagna
e piango l'organo delle cicale
ombra scura
di un sole d'agosto...
nel segno del mondo ostile;
ombra,
accompagno,
solitudine,
l'orizzonte estremo
convince
che si può andare oltre.
Sbatteremo la faccia lì.
Odieremo il nostro rancore.
Sapremo per sempre,
sottilmente,
fin nelle narici
che siamo uomini.
Debolmente uomini
nell'onda morta
che scava
vite malsane
di insoliti destini
fatte per domandarsi
perché
l'incontro vi fu
ma tardivo ed incosciente.
E l'onda lasciai
scavare dentro;
pulci di sale
rannicchiano zampette
dentro cotoni bianchi estivi.
Pulci di dolore
pizzicano talvolta
come intensissimo
e localizzato corrodere l'anima
per sempre.
L'amore perduto.
M.M. 14/03/2008